Negli ultimi sessant’anni abbiamo prodotto oltre 8 miliardi di tonnellate di rifiuti plastici. La plastica non si degrada, ma si scompone in micro-frammenti e quindi la maggior parte di essi è ancora oggi presente nel nostro ecosistema. La quantità di plastica che si ricicla effettivamente, al momento, è minima (si stima che solo il 2% del totale della plastica prodotta annualmente sia effettivamente riciclato). Ogni anno, fino al 4,5% della produzione mondiale di plastica finisce in mare e gli studiosi prevedono che entro il 2050 il peso della plastica negli oceani sarà superiore a quello dei pesci.
Dobbiamo agire e dobbiamo farlo in fretta. La riduzione dei consumi di prodotti in plastica, l’aumento del riciclaggio e la scelta di materiali alternativi sono misure che tutti noi possiamo adottare ma, se vogliamo davvero cambiare la situazione, sono altrettanto necessarie azioni da parte dei governi, dei produttori e delle imprese. Riguardo le ultime, il primo step funzionale può essere quello di introdurre un dispenser d’acqua e di bicchieri e/o bottiglie riutilizzabili o compostabili, in modo da potersi liberare dalle bottiglie di plastica.
Imprese attive nella riduzione del consumo di plastica
Di seguito alcuni esempi di aziende che hanno introdotto politiche per la riduzione del consumo di plastica.
Bon Appétit: è l’operatore di ristorazione che gestisce bar nei campus universitari e negli spazi pubblici di 33 stati americani; è stata tra le prime aziende ad annunciare il divieto assoluto di uso di cannucce e cucchiaini di plastica. Questa decisione si inserisce in una strategia che prevede una successione di fasi con l’obbiettivo di fare totalmente a meno della plastica entro Settembre 2019. La catena offrirà, in alternativa, cannucce o cucchiaini in carta a chi ne farà uso. L’azienda dichiara inoltre che non riacquisterà i 16,8 milioni di cannucce di plastica e 420.000 cucchiaini che ha acquistato nel 2017.
Ikea: la multinazionale Svedese si è impegnata ad eliminare sacchetti e cannucce di plastica per investire su un futuro più ecologicamente sostenibile. La decisione fa parte di una strategia più ampia che ha come scopo quello di unire il concetto di sostenibilità al design dei suoi prodotti. In pratica, il produttore spera di riutilizzare, riparare, rivendere o riciclare qualsiasi prodotto proveniente dal suo catalogo.
McDonald’s a partire dalla fine del 2018 ha introdotto alternative alle cannucce di plastica a cominciare da alcune sue filiali. Il divieto di utilizzo della plastica eliminerà i milioni di cannucce che la catena distribuisce ogni giorno: McDonald’s era tra i maggiori responsabili dei 500 milioni di cannucce gettate via ogni giorno in America.
Tale misura rappresenta soltanto il primo passo di una campagna globale e l’esempio di McDonald’s è di grande importanza e non può essere sottovalutato, come affermato da Eric Goldstein, Procuratore Capo del Consiglio per la Difesa delle Risorse Naturali: “la spinta per eliminare le cannucce di plastica è un buon passo ed è simbolico – e i simboli sono importanti”.
SeaWorld Entertainment si è unita alla battaglia, bandendo dai suoi 12 parchi a tema tutti gli oggetti di plastica monouso, comprese cannucce e sacchetti. Il gruppo ha annunciato la decisione nei giorni successivi alla Giornata Mondiale dell’Ambiente, il cui obiettivo per il 2018 era quello di combattere l’inquinamento causato dalla plastica.
Il governatore di New York, Andrew Cuomo, sta sostenendo la campagna per bandire i sacchetti di plastica a livello statale. Tale decisione, annunciata il giorno dopo la Giornata della Terra, ribalta quella che aveva adottato un anno prima quando aveva respinto la richiesta di un supplemento di 5 centesimi sui prodotti in plastica monouso, dimostrando grande apertura e sensibilità per questo tema.
L’effetto Blue Planet
Forse non esiste richiamo più forte per un’azione collettiva di quello costituito dall’episodio finale del documentario della BBC ‘Blue Planet II’. Il programma si è concentrato sugli impatti disastrosi del comportamento umano sull’ecosistema marino e ha sollecitato le persone ad unire le forze per ottenere un cambiamento. Dalla sua messa in onda, l’opinione pubblica ha cominciato ad adottare nuovi comportamenti, orientati all’eliminazione o alla riduzione della plastica, che di fatto hanno spinto gli stati a varare limitazioni o divieti dell’uso di plastiche usa e getta; un’ondata che ha preso appunto il nome di ‘effetto Blue Planet’.
La produzione di plastica continua a crescere ad un ritmo esponenziale. Dal 2000 ad oggi è stata prodotta quasi il 50% di tutta la plastica mai esistita.
Se non modifichiamo ora le nostre abitudini di produzione e di consumo, la situazione si aggraverà ulteriormente. È vitale per le imprese, le comunità e i governi lavorare insieme per invertire la tendenza. Il 2018 è stato un anno di svolta nell’industria durante il quale numerosi marchi globali si sono posti come obiettivo la progressiva riduzione del consumo di plastica
Il Parlamento Europeo ha approvato in via definitiva una direttiva che vieterà, a partire dal 2021, l’utilizzo di una molteplicità di articoli monouso, tra gli altri piatti, posate e cannucce per tutti gli stati membri.
Questo percorso continuerà anche oltre: è infatti prevista una riduzione del 25% entro il 2025 dell’uso di contenitori monouso per hamburger e panini, box alimentari per frutta e verdura, dessert o gelati. Gli Stati membri UE sono poi tenuti ad implementare dei piani nazionali al fine di incoraggiare l’uso di prodotti adatti ad uso multiplo, nonché il riutilizzo e il riciclo.
Utilizzare un dispenser d’acqua e altri suggerimenti per ridurre il consumo di plastica in azienda
Di seguito sono riportati cinque suggerimenti per ridurre il consumo di plastica sul posto di lavoro:
- Individuare i vostri rifiuti di plastica
Prendete nota di tutti i luoghi in cui viene fatto uso di plastica nella vostra azienda; a quel punto, individuate soluzioni alternative all’utilizzo della plastica e mettetele in pratica.
- Imballaggi riutilizzabili
Servitevi di fornitori che fanno uso di imballaggi riutilizzabili, per ridurre la quantità di prodotti usa e getta e per favorire il riutilizzo e il riciclaggio.
- Installare una mini-cucina
Gli imballaggi dei prodotti alimentari rappresentano una parte significativa dei rifiuti di plastica. Offrendo alle persone la possibilità di conservare e riscaldare i pasti fatti in casa, si ridurrà la quantità di prodotti alimentari acquistati e, di conseguenza, la quantità di plastica prodotta.
- Chiedere a fornitori e clienti di seguire l’esempio
Incoraggiate le persone nella vostra azienda ad adottare comportamenti ecosostenibili anche a casa e a diffondere la consapevolezza dell’esigenza di ridurre l’utilizzo della plastica.
- Installare un dispenser d’acqua
Installate un dispenser d’acqua collegato alla rete idrica e dotate le persone di bottiglie in vetro o alluminio o altri materiali che le rendano riutilizzabili: potrete eliminare le bottiglie e i bicchieri di plastica dalla vostra azienda e contribuire a ridurre l’impatto ambientale dovuto alla plastica.