E se per fare la cosa giusta si finisse per commettere un errore? È il rischio che corrono molti manager e titolari d’azienda pensando di risolvere la questione dell’acqua potabile sul posto di lavoro sostituendo le bottigliette d’acqua con il boccione acqua ufficio. Perché può rivelarsi un errore? Andiamo con ordine.
Al giorno d’oggi, sono sempre di più i responsabili o titolari d’azienda attenti alla qualità del lavoro nei propri uffici e consapevoli di dover assicurare (anche per legge) acqua potabile a tutti i dipendenti. E spesso, gli stessi responsabili/titolari sono anche i primi a voler giustamente migliorare gli standard di sostenibilità della propria azienda, persino in relazione all’operatività quotidiana.
In questi casi, una delle procedure che spesso vengono troppo frettolosamente messe in atto è quella di sostituire le bottigliette di plastica con il boccione acqua ufficio, allo scopo di ridurre il consumo di plastica. Tale espediente, tuttavia, influisce solo in modo parziale sulla situazione: anche i boccioni, infatti, sono realizzati in PET, vale a dire lo stesso identico materiale utilizzato per la produzione di bottigliette d’acqua. In altre parole, la cosa non risolve affatto il problema. Anzi, potrebbe – e qui sta il paradosso – causarne di nuovi. Vediamo quali.
Boccioni acqua ufficio: le problematiche più gravi
Quali sono dunque le principali problematiche legate all’installazione di boccioni acqua ufficio? Qui riportiamo le 4 che più delle altre rischiano di incidere in maniera negativa su aspetti gestionali importanti. Approfondiamole concretamente una ad una.
Imprevedibilità dei costi
Partiamo innanzitutto dal costo dell’operazione. Anzi, dalla sua imprevedibilità. Considerando infatti che il consumo d’acqua in ufficio varia a seconda della stagione, del numero e delle abitudini dei dipendenti, effettuare a priori una stima dei costi necessari a sostenerne l’implementazione diventa molto complesso. E complesso risulta pertanto stabilire il peso di operazioni del genere sul bilancio aziendale. Senza contare che il costo generale dei boccioni d’acqua riguarda, più che l’acqua stessa, la remunerazione di tutti gli attori della filiera (compresi distributori e trasportatori).
Inquinamento
Accennavamo prima a un paradosso e in effetti non c’è altro termine per definirlo: sostituire un prodotto inquinante (le bottigliette di plastica) con un altro prodotto potenzialmente inquinante (il boccione acqua ufficio) risulta una mossa del tutto inadeguata. Per due motivi: (1) il PET, cioè il materiale con cui bottigliette e boccioni vengono confezionati, quando non gestito in modo corretto, può risultare inquinante; (2) l’installazione dei boccioni non è mai definitiva e ciò significa che essi devono essere consegnati, trasportati – e una volta vuoti – ritirati. Tutte operazioni su strada, che contribuiscono all’emissione di co2 e quindi a un inquinamento sistemico.
Scarsa praticità
I boccioni richiedono una gestione quotidiana tutt’altro che pratica, relativa innanzitutto all’organizzazione degli ordini e delle forniture. Come detto, poi, devono essere sostituiti, compito che implica il coinvolgimento di un dipendente (considerate che il peso medio è di circa 20 kg) o di un operatore esterno (la cui remunerazione va sommandosi ai costi già citati). Si potrebbe porre inoltre un problema di deposito delle scorte: nel caso si vogliano mantenere all’interno della sede o dell’ufficio, è infatti necessario l’allestimento di un locale dedicato, che rispetti – oltre alle basilari norme igieniche – anche le condizioni utili a garantirne la perfetta conservazione.
Rischi per la salute
Proprio alle condizioni di conservazione dei boccioni – e a quelle di trasporto – sono connessi gli eventuali rischi per la salute di chi beve l’acqua in essi contenuta. La scarsa attenzione posta nei confronti di tali condizioni può contribuire direttamente alla formazione di virus e batteri. Vari studi, per di più, hanno dimostrato che quando l’acqua dei boccioni non viene consumata velocemente il rilascio di microplastiche e di altre sostanze potenzialmente cancerogene può renderla poco sicura.
Dispenser acqua boccione, esiste una valida alternativa?
Provando a riassumere, se il vostro obiettivo è implementare una soluzione definitiva per garantire ai vostri dipendenti acqua potabile in qualsiasi momento, ora avete compreso come il dispenser acqua boccione porti con sé delle evidenti problematiche. Cosa fare, allora? Esiste una soluzione valida, che rispetti i parametri rilevanti come economicità, sostenibilità e praticità? Sì, questa soluzione esiste. Avrete sicuramente già sentito parlare dei distributori acqua per ufficio a rete idrica.
I distributori a rete idrica rappresentano il futuro del settore, nonché la tecnologia che sta contribuendo alla soddisfazione di migliaia di aziende in tutto il mondo. Installarli nei vostri uffici significa porre la parola fine a tutte le necessità di approvvigionamento d’acqua potabile sorte finora. Perché? È presto detto.
Risparmio economico
Il principale investimento necessario per il distributore d’acqua è quello dell’installazione, che naturalmente avviene una volta sola. Una volta installato, tutto ciò a cui si dovrà provvedere è un ricambio periodico dei filtri – e dell’eventuale lampada UV – o della CO2 in caso di modello che eroga anche acqua frizzante. Per il resto, il dispenser acqua ufficio a rete idrica assicura una riserva d’acqua infinita.
Sostenibilità
I distributori d’acqua per ufficio non si limitano a ridurre il consumo di plastica in tema di acqua potabile: lo eliminano completamente. L’acqua non viene trasportata su strada, ma prelevata, filtrata e purificata direttamente dalla rete idrica locale. Praticamente a km 0.
Alta praticità
Un distributore d’acqua a rete idrica può essere installato ovunque ci sia una presa di corrente e un allaccio alla rete idrica locale. Non richiede sostituzioni o manutenzioni che non siano quelle periodiche già menzionate. E per uffici o attività di piccole dimensioni, vi sono modelli particolari, come ad esempio Smart S di Acqualys, progettati specificamente per essere installati sotto il piano di lavoro e collegati ad apposito rubinetto.
Sicurezza
In aggiunta ai controlli a cui viene sottoposta l’acqua di rubinetto, per legge batteriologicamente pura, i distributori acqua per ufficio forniscono un livello di sicurezza assoluto per voi e i vostri dipendenti. Basti pensare, per intenderci, alle soluzioni della linea WL, e in particolare al modello WL7. I suoi filtri Waterlogic, certificati secondo rigorosi standard da IAPMO R&T, rimuovono cloro e qualsiasi altra sostanza indesiderata, mantenendo invece intatte quelle necessarie al nostro organismo. L’azione antimicrobica del sistema brevettato Firewall™, attraverso l’irraggiamento dell’acqua con luce UV, assicura poi ad ogni erogazione acqua purificata al 99,9999%, con garanzia COVID SECURE. Come se non bastasse, le superfici esterne del WL7 sono realizzate con tecnologia Biocote® a ioni d’argento, in grado di inibire le cariche batteriche e ridurre i rischi di contaminazione incrociata.
Acqua per ufficio, alla scoperta del mondo di Acqualys
Come avete appena constatato, per quanto riguarda l’acqua per ufficio, le differenze fra distributore a rete idrica e boccione acqua ufficio sono a dir poco decisive. Ecco perché aumenta giorno dopo giorno il numero di aziende che optano per la soluzione più economica, più innovativa e più sostenibile. C’è però un ulteriore vantaggio che il mondo di Acqualys offre a chi desidera abbracciare il futuro: la varietà di modelli a disposizione.
Il catalogo comprende letteralmente una soluzione verticale per ogni vostra esigenza. Chi ha poco spazio ma non vuole rinunciare a una tecnologia del genere, chi ne comprende il valore ma punta a contenere i costi, chi per la sua azienda desidera soltanto il top di gamma: insomma, qualsiasi sia il vostro bisogno specifico, esiste un distributore a rete idrica firmato Acqualys in grado di soddisfarlo.
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