In questi ultimi tempi la discussione sull’acqua in bottiglia è diventata molto accesa. Un dato tra i tanti disponibili: gli scienziati dell’Università di Stato di New York, hanno scoperto che il 93% dell’acqua in bottiglia del mondo contiene micro plastiche che vengono ingerite quando la si beve.
Oppure, alcuni test hanno scoperto livelli pericolosi di sostanze chimiche prodotte dall’uomo nell’acqua in bottiglia. Ad esempio, uno studio in Germania ha identificato oltre 25.000 sostanze chimiche in campioni di acqua a livelli abbastanza alti da causare un livello preoccupante di interferenza ormonale.
Da dove viene l’acqua in bottiglia?
A livello mondiale si stima che il 64% dell’acqua in bottiglia sia semplice acqua di rubinetto, talvolta senza addirittura trattamenti o filtrazione. Per cui se l’acqua di partenza contiene inquinanti come residui di fertilizzanti o prodotti della clorazione, questi andranno a finire direttamente in bottiglia.
All’interno delle bottiglie di plastica è possibile trovare il BPA ovvero il Bisfenolo A, un prodotto chimico industriale che viene utilizzato nella produzione di plastica. Il BPA può essere responsabile dell’interruzione della funzione ormonale dell’uomo e di influire sullo sviluppo del cervello nei feti e nei bambini piccoli, causare cambiamenti comportamentali e aumentare la pressione sanguigna, portando malattie cardiache.
I prodotti chimici potenzialmente presenti nelle bottiglie d’acqua dipendono dal tipo di plastica che viene utilizzata. È molto importante controllare il numero nel simbolo del riciclaggio sulla bottiglia per comprendere il tipo di contenitore e se può rappresentare rischi per la salute del consumatore. La plastica n. 1 (PET – polietilene tereftalato) è la più comune nelle bottiglie per bevande e non presenta rischi noti per la salute. Anche le materie plastiche n. 2 (HDPE – polietilene ad alta densità), n. 4 (LDPE – polietilene a bassa densità) e n. 5 (PP – polipropilene) sono a basso rischio. La plastica n. 7, potrebbe contenere BPA ed è quindi da evitarsi preferibilmente. Anche se un contenitore di plastica non contiene BPA, probabilmente contiene ftalati.
In ogni caso il rischio di cessione di sostanze chimiche dalla plastica all’acqua dipende anche dalle condizioni in cui le bottiglie sono state stoccate e trasportate (ad esempio, non dovrebbero essere esposte ai raggi del sole); condizioni che non sempre vengono rispettate.
Erogatori d’acqua: più ecologici, sicuri ed economici
L’inquinamento da plastica è diventato la prima battaglia ambientale della nostra generazione. Compriamo un milione di bottiglie di plastica ogni minuto e gran parte delle materie plastiche prodotte finiscono nell’oceano dopo un solo uso. Come se questo inquinamento non fosse abbastanza, c’è anche quello generato dal carbonio per produrre e trasportare l’acqua in bottiglia. Ad esempio, ci vogliono circa 54 milioni di barili di petrolio per generare energia sufficiente solo per produrre acqua in bottiglia per gli Stati Uniti.
Ecco una serie di motivi molto validi per passare all’acqua microfiltrata.
L’acqua erogata dai dispenser Waterlogic di Acqualys è garantita priva di batteri al 99.9999%, grazie al brevetto Firewall UV. I test per l’acqua in bottiglia non sono rigidi o frequenti come per l’acqua dell’acquedotto e molto della qualità dell’acqua dipende dalle condizioni in cui è stata trasportata ed immagazzinata (o da quanto tempo è in bottiglia). Da questo punto di vista, un dispenser d’acqua collegato alla rete idrica che realizzi una adeguata microfiltrazione e purificazione dell’acqua è la migliore garanzia di acqua sicura ad ogni erogazione.
In una bottiglia d’acqua, poi, il costo dell’acqua è quasi nullo! Il paradosso è che i costi (piuttosto elevati) dell’acqua in bottiglia non dipendono dall’acqua ma dal trasporto, dalla pubblicità, dalla bottiglia, dai margini delle aziende che imbottigliano o commercializzano.
3 per 1: si stima che nel ciclo totale di vita di una bottiglia, siano necessari 3 litri di acqua per produrre solo 1 litro di acqua in bottiglia, con conseguente spreco per una risorsa che potrebbe diventare sempre più scarsa in futuro.
I dispenser di acqua per ufficio sono la soluzione ideale per tutti coloro che cercano acqua sicura e priva di contaminanti. I sistemi avanzati di filtrazione ai carboni attivi rimuovono gli inquinanti indesiderati come cloro, piombo, pesticidi e altre particelle sospese. La purificazione microbiologica con luce UV elimina potenziali agenti patogeni e batteri come E. Coli, Salmonella ed Epatite. Utilizzando gli erogatori d’acqua, si può risparmiare in modo significativo e liberarsi dalle bottiglie; un distributore d’acqua consente anche di ridurre le emissioni di carbonio del 72%, poiché evita trasporto, stoccaggio, imballo ecc. In questo modo sarà possibile liberarsi definitivamente dalla dipendenza dalla plastica.