La tassa sulle bottigliette d’acqua è notizia recente, che già alimenta la discussione sulla plastica e gli opportuni disincentivi al suo acquisto.
Un articolo del decreto legge 31 maggio 2021 n. 77, conosciuto anche come decreto “Semplificazioni”, sta infatti per introdurre nel nostro ordinamento l’obbligo di deposito cauzionale per ogni bottiglia e contenitore in plastica destinato a uso alimentare, secondo la filosofia, già ben sperimentata all’estero, del deposit return system.
Il problema è che non sempre e non in tutti i contesti la gestione dei vuoti sarà fattibile e molti esercenti preferiranno senz’altro dotarsi di dispenser d’acqua collegati alla rete idrica piuttosto che mantenere i distributori di bottigliette in plastica.
I dispenser d’acqua rappresentano senz’altro la risposta più intelligente al problema di smaltimento della plastica e si imporranno velocemente non appena la normativa sarà definitivamente adeguata alla inarrestabile richiesta di sostenibilità.
Nel frattempo possiamo già adeguarci al cambiamento in atto e compiere scelte individuali e collettive che promettono tanti vantaggi, non solo per la natura ma anche per noi stessi.
A casa e in ufficio ci aiutano i dispenser d’acqua alla spina, che non inquinano, ci fanno risparmiare plastica ed erogano un’acqua con eccellenti caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche.
Il distributore d’acqua per la casa
Sembra che la coscienza ecologista sia molto più sviluppata tra le persone comuni che tra chi ci governa. Le famiglie italiane hanno acquisito negli ultimi anni una consapevolezza ambientale crescente e molti sono alla ricerca di soluzioni per ridurre il proprio impatto sul Pianeta.
Accanto ai temi della differenziazione della spazzatura e del risparmio energetico il dibattito collettivo si muove anche attorno alla provenienza a km zero delle materie prime.
La filiera corta non riguarda soltanto il cibo, ma anche l’acqua. L’acqua degli acquedotti italiani proviene per la maggior parte da fonti profonde, che si allungano per kilometri nel sottosuolo, ed è quindi la migliore acqua possibile, la più pura e inalterata.
La sua contaminazione successiva (a causa dell’aggiunta di cloro per disinfettarla, ma anche per via dei depositi accumulati nelle tubature) non è preoccupante e non rappresenta un pericolo per la salute ma conferisce purtroppo un sapore sgradevole.
È possibile eliminarlo grazie ai dispenser d’acqua per la casa che filtrano l’acqua e la rendono immediatamente disponibile per l’erogazione e il consumo, esattamente come quando la preleviamo dal rubinetto. La differenza consiste nel fatto che la filtrazione con carboni attivi e il ricorso a tecnologie di irraggiamento con UV rendono l’acqua buona come quella che si acquista al negozio.
Acquistare un distributore d’acqua per la casa fa risparmiare molto, per sé e per la Terra. Non sarà più necessario recarsi al supermercato per procurarsi bottiglie d’acqua costose, pesanti da trasportare e scomode da conservare. Il prezzo del dispenser d’acqua è fisso, si ammortizza nel medio/lungo periodo e, ad esclusione della manutenzione, l’esborso è una tantum.
Scegliendo i distributori d’acqua si cessa ogni contributo favorevole all’industria dell’acqua in bottiglia che, a fronte di un costo di estrazione minimo, tiene alto il prezzo dell’acqua imbottigliata facendo pagare ai consumatori soprattutto l’involucro in PET e i costi di distribuzione.
Il distributore d’acqua è insomma una scelta plastic free, con la quale si riduce anche la CO2 immessa nell’aria dai mezzi di trasporto e che risolve un problema che ci accomuna tutti.
Dispenser d’acqua in ufficio
In alcuni uffici non al passo con i tempi si ricorre ancora ai boccioni d’acqua per ufficio. Scomodi da conservare e da cambiare, non offrono vantaggi nemmeno sul piano logistico perché occorre organizzare gli approvvigionamenti.
Cosa succederebbe se invece i datori di lavoro mettessero a disposizione dei propri dipendenti e colleghi acqua di rubinetto purificata con un dispenser d’acqua?
Probabilmente si porrebbe la prima pietra per lo sviluppo di un piano di sostenibilità aziendale, da arricchire gradualmente con nuovi elementi come lo smart working o le politiche di riduzione dei combustibili inquinanti.
I dipendenti potrebbero portare da casa borracce ricaricabili e smettere di consumare bottigliette di plastica. Grazie ai modelli ACQUALYS che erogano anche acqua calda sarebbe possibile preparare facilmente in ufficio tè e tisane.
Aumenterebbero inoltre l’igiene e la sicurezza: dopo essere stati certificati contro Legionella, Salmonella, E. coli, Epatite e Rotavirus i dispenser d’acqua WATERLOGIC, distribuiti da ACQUALYS sono stati dichiarati sicuri anche contro il virus SARS-CoV-2. Un gruppo di microbiologi del Water & Energy Sustainable Technology Center (Università dell’Arizona) ha infatti appurato la capacità di eliminazione delle colonie del virus in misura superiore al 99,999%.
Crescerebbe anche il valore percepito sia da parte dei dipendenti che del pubblico perché qualsiasi azienda disposta a investire su nuove tecnologie sostenibili è più apprezzata e fa parlare di sé.
D’altra parte, se il futuro è già arrivato, perché aspettare?